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Give PeaceA Screen | I Premi della seconda edizione 2024

Centro Studi Sereno Regis

La giuria del premio Pace Preventiva offerto da Cittadellarte - Fondazione Pistoletto, formata da Paolo Naldini, Fortunato D’Amico, Ruggero Poi e Saverio Teruzzi assegna il premio a


EKSI BIR di Ömer Ferhat Özmen, Turchia


Il Premio Preventive Peace 2024 passa per la cucina di Omer Ferhat Ozmen e viene assegnato a Eksi Bir con la seguente motivazione: per aver raccontato la metaforica discesa - ascesa del protagonista attraverso le proprie certezze nella quinta scenica di un condominio ricco di personalismi, differenze e storie e per aver riportato con qualità registica, recitativa e fotografica al concetto di pace e di pace preventiva attraverso quel mix di elementi ed ingredienti che esalta i gusti, i sapori e i valori della vita: il cibo.


Curdo, nato nel 1993 a Bitlis, Özmen è laureato alla facoltà Facoltà di Belle Arti dell'Università di Marmara. Il suo cortometraggio d'esordio “Beyoğlu Cinema” è stato selezionato in oltre 50 festival cinematografici nazionali e internazionali e ha ricevuto 15 premi. Il suo successo lo ha portato ad essere proiettato in 45 università turche. Il suo secondo lavoro, “Karganın Aşınan Gagası”, ha ricevuto il sostegno del Ministero della Cultura e del Turismo della Turchia ed è stato anch'esso proiettato in numerosi festival. L'ultimo suo cortometraggio “Eksi Bir” (Minus one) ha ricevuto il sostegno dell'UE Civil Think Fund ed è stato presentato in anteprima al Festival internazionale del cortometraggio di Clermont-Ferrand. Özmen ama esplorare nei suoi lavori tematiche sociali e politiche, pur mantenendo sempre un sottile senso dell'umorismo.



 La giuria del premio Graffitidoc, costituita da Alberto Carrascon, Cindy Juglar e Veronica Merlo assegna il premio a


EKSI BIR di Ömer Ferhat Özmen, Turchia


Abbiamo scelto di premiare ‘Eksi bir’ perché, nel drammatico contesto globale attuale – dove si registra un allarmante numero crescente di conflitti armati e dove il raggiungimento della pace sembra essere un sogno lontano, se non irraggiungibile, il cortometraggio di Ömer Ferhat Özmen riporta “aterra” il concetto di pace, togliendogli di dosso quell’involucro che ne fa qualcosa di troppo complesso, grande e lontano perché ci riguardi, da vicino, singolarmente, nella vita di tutti i giorni, e perché possiamo riconoscere il nostro ruolo (e responsabilità) nella costruzione di questa multisfaccettata parola.

‘Eksi bir’ ci suggerisce che la Pace inizia, letteralmente e figurativamente, sui nostri pianerottoli; è lì che può avere inizio, disattivando sin dal principio ogni possibile miccia di odio e conflitto che, se alimentata con collettivi immaginari di pregiudizi infondati, rischia di dare avvio a quel lungo e capillare effetto domino fino a trasformarsi in una guerra. In altre parole, ‘Eksi bir’ viene a ricordarci che Pace non è soltanto assenza di guerra o, per meglio dire, che l’assenza di guerra può essere il risultato di cosa scegliamo di fare, ogni giorno, quando incontriamo l’Altro, diverso da noi.

 

La giuria del premio Adonella Marena, formata da Elena Camino, Elena Ferrero e Davide Balistreri assegna il premio a


PENUMBRA, di Rianne Stremmelaar


Abbiamo scelto di premiare Penumbra perché in soli due minuti riesce a ribaltare la prospettiva tra esseri umani e altri animali, nella fattispecie i cosiddetti "animali da compagnia". Una storia cruda e crudele, che pone l'accento su un rapporto non basato sulla relazione reciproca tra due esseri, ma sul possesso, sul desiderio di appagare bisogni personali, colmare vuoti che derivano dal confronto con il resto della società, salvo poi abbandonare l'altro come un oggetto alla prima occasione.



 La giuria del concorso Armonia Mentis, offerto dall’Associazione Sinestesia, composta da Elena Ferraro, Laura Castellino e Sara Gobbo, assegna il premio a


AEROLIN, di Alexis Koukias-Pantelis, Grecia


perché rispecchia maggiormente la nostra idea di pace interiore: nonostante le difficoltà di una vita precaria, come quella di molti, Sandy mantiene una serenità che traspare in ogni scena e che sembra dire “malgrado tutta la fatica ce la sto facendo”.

Nonostante il fiato si faccia corto, sembra aver trovato una sua dimensione che le permette oltre che di sopravvivere, di vivere, dando voce alle sue passioni e alla vita sentimentale.



 La giuria del premio Occhiali di Gandhi, offerto dal Convitto Umberto I, formata da Enrica Capra, Irene Dionisio, Maddalena Merlino, Elia Moutamid, Francesco Vignarca assegna il premio a


XIAOHUI AND HIS COWS di Xinying Lao


Il corto, con una scrittura e una regia asciutte e mai retoriche e una fotografia da favola moderna, riesce a emozionare il pubblico regalando un affresco sincero del sentimento dell’empatia, oggi così poco praticata, che, attraverso le azioni e le emozioni di un bambino ci indicano la via verso un mondo più giusto.



 Assegna il premio alla miglior regia, offerto da Pertinace vini a


SULEYMAN di Mehdi e Yanis Hamnane, Algeria


‘Per la capacità di tratteggiare con pochi tocchi, e una magnifica e sobria direzione d’attori, un mondo reso senza diritti, quello dei migranti nelle nostre città disumanizzate, in cui la solidarietà tra emarginati resiste, anche se per essa si paga un caro prezzo.



 Assegna il premio alla miglior sceneggiatura, offerto da Aurora, a


LUPUS SOPHUS di Yuliya Evdokimova, Russia


“Per uno sguardo originale e aperto alle strade della narrazione, capace di restituire con ironia e profondità - da un punto di vista insolito - le implicazioni più inconsce della conflittualità”



assegna una Menzione Speciale a


THE SOUND OF THE CLOUDS di Mohammad Loftali, Iran



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